La perla nera

Scritto con lo stile caratteristico della letteratura borghese e mondana che era ampiamente diffusa nell’ultimo Ottocento e nei primi decenni del Novecento, questo testo di Lucio D’Ambra è una valida testimonianza dello spirito e della mentalità della classe borghese e intellettuale di un’Europa che si riteneva progredita e dominante, rispetto ai continenti confinanti e meno fortunati, se si fa riferimento alle condizioni economiche.
La cosa più interessante, che fa meditare sulla stigmatizzazione attuale delle idee e dei comportamenti, forse immaginari, di altri personaggi nati e vissuti in quell’epoca, come Indro Montanelli, è che mancava totalmente la coscienza di compiere un atto di pedofilia, se si svolgeva attività sessuale con minorenni provenienti da culture extraeuropee. Così il protagonista, Gian Giacomo, non si sente affatto un pedofilo per i suoi rapporti con la quattordicenne Saïda, e la pedofilia non viene percepita nemmeno dal narratore, alter ego dell’autore.
Da notare anche che la figura di Saïda, la perla nera, africana di religione islamica, è raccontata con un misto di compiacimento e ammirazione. Ironia, certo, in tutto il romanzo, ma non solo nei riguardi della ragazzina nera, infatti anche il suo amante-padrone Gian Giacomo, la principessa persiana danzatrice e cocotte Karola, il pittore-giocoliere Méroul sono rappresentati dietro il filtro di un’ironia bonaria. Saïda è un po’ incarnazione del mito del buon selvaggio, un po’ una figura paradossalmente superiore, dal punto di vista morale, alla società depravata in cui si trova a vivere. Schietta e istintiva, se accetta il suo ruolo sociale subordinato, non accetta le regole di comportamento del nostro mondo e lotta in difesa dei suoi sentimenti e di una sostanziale purezza, che trascende i principi ipocriti della società europea.
Un libro da leggere, forse per constatare che, nel mondo dei letterati e artisti della prima metà del Novecento, più che di razzismo, si potrebbe parlare di coscienza della diversità, tanto che in questa storia scritta in pieno ventennio viene celebrato in fondo un amore interrazziale.

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